Come funzionano i concorsi pubblici per persone con disabilità?
Ti spiego in ogni dettaglio come funzionano i concorsi pubblici per persone con disabilità. Una maxi guida aggiornata per conoscere fino in fondo i tuoi diritti e tutte le agevolazioni.
Accedere al pubblico impiego rappresenta, per molte persone con disabilità, molto più di un semplice traguardo professionale: significa poter mettere a frutto competenze, aspirazioni e talento all’interno di un contesto che, per mandato costituzionale, è chiamato a farsi motore di inclusione e pari opportunità.
Ma districarsi nel labirinto di sigle normative, quote di riserva, modulistica e procedure in continua evoluzione non è affatto immediato.
Questa guida nasce proprio con l’obiettivo di sciogliere i nodi più frequenti e di offrire una bussola aggiornata, capace di accompagnare passo dopo passo chi voglia capire come funzionano i concorsi pubblici quando si è portatori di disabilità.
Dalla Legge 68/1999 agli interventi più recenti collegati al PNRR e al D.P.R. 82/2023, il testo fornisce un quadro normativo completo, spiegato in modo semplice e puntuale, approfondendo le percentuali di riserva e le novità dei Decreti PA con esempi pratici che aiutano a capire come si calcolano i posti dedicati.
Ampio spazio è riservato ai requisiti sanitari e amministrativi: dal verbale di invalidità all’iscrizione al collocamento mirato, senza tralasciare la documentazione da allegare e le scadenze da rispettare.
Vengono poi illustrate le tutele previste durante le prove – dagli ausili ai tempi aggiuntivi, fino all’esonero dalla preselettiva – e quelle che scattano dopo l’assunzione, fra l’idoneità alle mansioni, la possibilità di smart-working prioritario e i diritti contrattuali.
Non mancano le indicazioni sui rimedi in caso di discriminazione o errori di graduatoria, con un focus sui ricorsi al TAR, sull’intervento del Difensore civico e sulle azioni previste dalla Legge 67/2006.
Il risultato è uno strumento operativo pensato per essere consultato tanto prima di compilare la domanda su InPA quanto alla vigilia di un colloquio, ma anche un contributo alla diffusione di una cultura del lavoro pubblico come spazio aperto, accessibile e valorizzante per tutti.
Che tu stia muovendo i primi passi nel mondo dei concorsi o abbia bisogno di chiarire un dubbio specifico, le pagine che seguono vogliono essere un alleato prezioso nel trasformare diritti formali in opportunità reali. Buona lettura e… in bocca al lupo per il tuo percorso.
Ecco cosa troverai in questo contenuto.
1 | Introduzione
Panorama del pubblico impiego come strumento di inclusione, obiettivi della guida, metodo di consultazione.
2 | Quadro normativo di riferimento
2.1 Legge 68/1999 e collocamento mirato
2.2 D.lgs 165/2001: principi sull’accesso al pubblico impiego
2.3 DPR 487/1994: regolamento concorsuale “madre”
2.4 DPR 82/2023: digitalizzazione e semplificazioni post-PNRR
2.5 D.lgs 105/2022: conciliazione vita-lavoro e ampliamento tutele
3 | Definizione di disabilità ai fini concorsuali
Verbale d’invalidità civile o dell’INAIL, percentuali rilevanti, certificati di accertamento e loro validità temporale.
4 | Iscrizione al collocamento mirato
Procedura, ruolo dei Centri per l’impiego, numero di iscrizione nelle graduatorie protette provinciali.
5 | Riserve e quote: tipologie a confronto
Differenza fra concorsi interamente riservati e quote di riserva in concorsi aperti.
6 | Percentuali minime di posti riservati (2023-2025)
Soglie obbligatorie secondo dimensione dell’ente e nuovi riparti previsti dai Decreti PA.
7 | Come leggere un bando
Dove trovare riserva, precedenza e preferenza; glossario delle sezioni chiave.
8 | Domanda online sul portale InPA
Passaggi operativi per dichiarare la propria condizione di disabilità e allegare la documentazione.
9 | Richiesta di ausili, tempi aggiuntivi ed esonero preselettiva
Scadenze, modulistica standard, soglie di invalidità (≥ 80 %) per l’esonero.
10 | Ausili e adattamenti durante le prove
Tipologie ammesse nelle prove scritte, pratiche e orali, criteri di congruità tecnica.
11 | Parità di trattamento nella valutazione
Modalità di anonimizzazione degli elaborati e standard di comparazione con i candidati non disabili.
12 | La preselezione
Categorie esonerate, ripetizione o scorrimento quando mancano idonei disabili.
13 | Precedenze a parità di punteggio
Ordine di applicazione delle priorità tra candidati disabili e non.
14 | Punteggi “doppio valore” per titoli
Quali titoli di servizio o di studio raddoppiano il punteggio in copertura di quota.
15 | Mancato rispetto della quota di riserva
Azioni possibili: diffida, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, azione al TAR.
16 | Variazioni dello stato di disabilità in itinere
Comunicazioni all’ente e aggiornamento del verbale all’INPS.
17 | Partecipazione contemporanea a più concorsi
Cumulo di riserve e obblighi di scioglimento della riserva dopo l’assunzione.
18 | Coordinamento fra concorsi statali e territoriali
Meccanismi di comunicazione per evitare duplicazioni dei posti riservati.
19 | Tutela antidiscriminatoria
Legge 67/2006, Convenzione ONU-CRPD, rimedi giurisdizionali e stragiudiziali.
20 | Diritti dopo l’assunzione
Assegnazione di mansioni compatibili, orario flessibile, smart-working prioritario, riferimenti al d.lgs 81/2008 e ai contratti collettivi.
21 | Effetti sull’assegno o pensione di invalidità
Soglie di reddito, cumulabilità e sospensione dei benefici assistenziali.
22 | Medico competente e CUG
Procedure di idoneità alla mansione e ruolo di vigilanza sul benessere organizzativo.
23 | Impugnazioni di graduatorie ed esclusioni
Termini, ricorso al TAR, intervento del Difensore civico regionale e procedure UNAR.
24 | Novità introdotte da PNRR e Decreti PA 2023-2024
Digitalizzazione del ciclo concorsuale, riduzione dei tempi e obblighi di accessibilità.
25 | Dove trovare supporto e approfondimenti
Portali istituzionali (INPS, InPA, Dipartimento Funzione Pubblica), Centri per l’impiego, associazioni di categoria e FAQ ministeriali.
Quali norme regolano l’accesso e le riserve di posti per i candidati con disabilità?
La materia è regolata da diverse fonti normative che negli anni hanno definito i diritti e le procedure per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nella Pubblica Amministrazione.
La Legge 12 marzo 1999 n.68 è il pilastro fondamentale: promuove il diritto al lavoro dei disabili mediante il “collocamento mirato”, imponendo ai datori di lavoro pubblici e privati quote obbligatorie di assunzione per persone appartenenti a categorie protette.
In particolare la legge 68/1999 stabilisce che gli enti pubblici con più di 50 dipendenti debbano avere alle proprie dipendenze almeno il 7% di lavoratori con disabilità (percentuale calcolata sul totale dei dipendenti), mentre per organici più piccoli valgono aliquote minime (ad esempio 1 lavoratore disabile se il personale è tra 15 e 35 unità, 2 se tra 36 e 50).
A queste quote si aggiunge una riserva distinta pari all’1% per altre categorie protette (orfani, vedove ed equiparati, ex art.18 della legge 68/99). Queste percentuali sono vincolanti: ogni concorso pubblico deve tenere conto delle “quote d’obbligo” non ancora coperte nell’ente e prevedere quindi un certo numero di posti riservati ai candidati con disabilità aventi diritto.
Accanto alla legge 68/99 operano le norme generali sul pubblico impiego.
Il D.Lgs. 30 marzo 2001 n.165 (Testo Unico del Pubblico Impiego) recepisce i principi della legge 68/99 imponendo alle amministrazioni di garantire parità e assenza di discriminazioni nell’accesso al lavoro pubblico, anche nei confronti delle persone con disabilità.
In particolare l’articolo 39 del D.Lgs.165/2001 obbliga le pubbliche amministrazioni a programmare le assunzioni obbligatorie di categorie protette in base alle quote di riserva di legge.
Esiste inoltre presso la Presidenza del Consiglio una Consulta nazionale per l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità che monitora il rispetto di questi obblighi e propone linee guida alle amministrazioni.
Questo assicura un coordinamento centrale: per esempio, un ente pubblico che non abbia ancora assolto alla quota di riserva prevista dalla legge non può bandire nuovi posti comuni senza contestualmente prevedere l’assunzione dei lavoratori disabili necessari (o stipulare convenzioni mirate con i centri per l’impiego).
Il D.P.R. 9 maggio 1994 n.487, precedente regolamento generale dei concorsi pubblici, già conteneva disposizioni sulle riserve di posti e sulle modalità di svolgimento delle prove per i candidati con disabilità.
Dal 14 luglio 2023, però, è in vigore il nuovo D.P.R. 16 giugno 2023 n.82, che ha sostituito integralmente il D.P.R.487/94 modernizzando le procedure concorsuali.
Il nuovo regolamento conferma l’obbligo per ogni bando di indicare le riserve di posti previste dalla legge e fissa un limite massimo: le riserve complessivamente non possono eccedere il 50% dei posti messi a concorso.
Se le riserve di legge superassero la soglia, il bando deve ridurle in modo proporzionale per ciascuna categoria protetta, rispettando però un ordine di priorità che vede prima la riserva per le categorie protette della legge 68/99 (disabili), poi quelle per i volontari delle Forze Armate e via via le altre introdotte di recente.
Le norme più recenti – come i cosiddetti “Decreti PA” del 2023 – hanno introdotto ulteriori novità: ad esempio è stata prevista una nuova riserva del 15% in favore dei giovani che hanno svolto il Servizio Civile Universale senza demerito, che si aggiunge ma gerarchicamente è successiva alle riserve per disabili e per volontari in congedo delle forze armate.
Inoltre, per incentivare l’inclusione lavorativa di persone con disabilità grave, la riforma del 2023 consente alle Pubbliche Amministrazioni di individuare all’interno della quota d’obbligo prevista dalla legge 68/99 eventuali riserve specifiche a favore di gruppi di disabili con particolari difficoltà di inserimento.
Significa, ad esempio, che un ente può destinare una parte delle posizioni riservate ai disabili esclusivamente a candidati con determinate disabilità (come persone con disabilità intellettive), così da garantire opportunità anche alle categorie più svantaggiate.
Va infine menzionato il D.Lgs. 105/2022, attuativo di una direttiva europea sul bilanciamento vita - lavoro, che – pur non intervenendo direttamente sulle procedure concorsuali – ha rafforzato il quadro di tutela dei lavoratori con disabilità una volta assunti.
Questo decreto ha introdotto, tra le altre cose, priorità di accesso al lavoro agile (smart working) e al part-time per i lavoratori disabili o i familiari che li assistonol, modificando sia la legge 104/1992 sia il testo unico sulla maternità/paternità. In sintesi, il D.Lgs.105/2022 si inserisce in un filone normativo volto a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per chi è affetto da disabilità o per chi presta loro assistenza, tema che diventa rilevante soprattutto dopo l’assunzione (ad esempio per consentire orari di lavoro flessibili, congedi e modalità di lavoro da remoto).
Sebbene quindi questo decreto non incida sulle quote di riserva nei concorsi, completa il quadro normativo assicurando che l’accesso delle persone con disabilità alla PA non solo avvenga, ma avvenga in condizioni di effettiva inclusione anche nel prosieguo del rapporto di lavoro.