Invalidità e Diritti | Disabilità e Caregiver

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Come sapere se hai diritto all'assegno ordinario di invalidità
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Come sapere se hai diritto all'assegno ordinario di invalidità

Ti spiego in questo articolo come capire se hai diritto all'assegno ordinario di invalidità, a partire da una autodiagnosi dei requisiti e cosa dire alla commissione medico legale.

Luciano Trapanese
giu 12, 2025
∙ A pagamento
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Capire se l’assegno ordinario di invalidità fa davvero al caso tuo è un po’ come sciogliere un nodo doppio: da un lato c’è la salute, con la domanda – quanto incide la mia malattia sul lavoro che so fare? – e dall’altro c’è la burocrazia, con i suoi numeri di legge, i contributi da contare, le scadenze da non perdere.

Negli ultimi mesi, con l’apertura del beneficio anche ai neo-assunti del settore pubblico, la platea degli interessati si è allargata e – inevitabilmente – le domande sono aumentate. Chi può richiederlo davvero? Quanto deve essere grave la mia patologia? Posso ancora lavorare?

Questa guida nasce per mettere ordine nel labirinto: ti accompagna passo passo dai concetti fondamentali – cos’è l’assegno ordinario e a chi spetta – fino alla parte che interessa di più, cioè il come capire se hai diritto.

Lo facciamo incrociando i due pezzi del puzzle: le regole contributive e la valutazione medico-legale dell’“invalidità specifica”, quella che misura non solo quanto stai male, ma soprattutto quanto il tuo malessere pesa sul lavoro che potresti svolgere in concreto.

Se hai in mente di presentare domanda, troverai esempi pratici, indicazioni su come preparare la documentazione, su cosa aspettarti alla visita INPS e – dettaglio non da poco – su come leggere l’esito quando arriva.

In breve, le pagine che seguono sono la tua bussola per capire, prima di tutto, se valga la pena mettersi in cammino verso l’assegno ordinario.

Ecco cosa troverai in questo testo.

I. Cornice e scopo
1 – Introduzione · Perché oggi è cruciale capire se l’assegno ordinario di invalidità ti spetta

II. La prestazione in sé
2 – Cos’è l’assegno ordinario · Natura previdenziale e differenze dall’invalidità civile

III. Destinatari e condizioni di accesso
3 – A chi spetta · Privati, autonomi, neo-assunti pubblici · Requisiti contributivi e anagrafici

IV. Quanto e come viene pagato
4 – Calcolo dell’importo · Metodi retributivo-contributivi, integrazione al minimo, esempi pratici

V. Il requisito sanitario
5 – Invalidità specifica · Criteri medico-legali e casi emblematici

VI. Autodiagnosi dei requisiti
6 – Come capire se hai diritto · Verifica contributiva, autovalutazione clinica, ruolo di medico e patronato

VII. Il percorso di domanda
7 – Prepararsi alla visita · Documenti, strategia, consigli operativi
8 – Durante la visita INPS · Domande tipiche, esame obiettivo, tempistiche dell’esito

VIII. Riferimenti utili
9 – Appendice normativa e circolari · Leggi, decreti e circolari INPS vigenti nel 2025

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Cos’è l’assegno ordinario?

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica erogata dall’INPS a lavoratori dipendenti (privati) e autonomi che, a causa di problemi di salute, hanno una capacità lavorativa ridotta in modo permanente a meno di un terzo.

In altre parole, è una forma di pensione contributiva anticipata per invalidità: spetta su domanda quando la persona, pur non essendo totalmente inabile al lavoro, ha perso oltre i due terzi della capacità di svolgere attività lavorative adatte alle sue esperienze e competenze.

È importante non confonderlo con l’assegno di invalidità civile, che è invece un sussidio assistenziale legato al reddito e a percentuali di invalidità civile, slegato dai contributi previdenziali.

L’assegno ordinario di invalidità ha natura previdenziale (serve cioè aver versato contributi) e non è reversibile ai familiari superstiti in caso di decesso (non dà diritto a pensione di reversibilità).

Al raggiungimento dell’età di vecchiaia l’assegno viene trasformato d’ufficio in pensione di vecchiaia, se risultano soddisfatti i requisiti contributivi previsti per la normale pensione.

Si tratta di un sostegno mensile (erogato in 13 mensilità annue) che inizialmente viene riconosciuto per un periodo di tre anni; l’assegno infatti ha validità triennale, ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato alla scadenza. Dopo due rinnovi triennali consecutivi, al terzo rinnovo l’assegno diventa definitivo (cioè non ha più scadenza predeterminata).

In ogni caso l’INPS mantiene la facoltà di effettuare controlli sanitari successivi anche sull’assegno divenuto definitivo, per verificare che le condizioni di salute non siano migliorate in maniera sostanziale.

In sintesi, l’assegno ordinario di invalidità è uno strumento che permette al lavoratore gravemente invalido (ma non del tutto inabile) di ottenere un sostegno economico pensionistico senza dover smettere di lavorare, a differenza della pensione di inabilità che richiede invece l’assoluta impossibilità a svolgere qualsiasi lavoro.

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