Cosa cambia tra revisione e rinnovo della patente speciale?
Ti spiego in questo articolo qual è la differenza tra revisione e rinnovo della patente speciale. Ma anche come funziona nei dettagli questo permesso di guida.
In Italia esiste la cosiddetta patente speciale, un documento di abilitazione alla guida che viene però rilasciato con limitazioni o prescrizioni specifiche per le persone con disabilità fisiche.
Si tratta di una licenza analoga alle comuni patenti di categoria A, B, C o D, ma vincolata all’utilizzo di veicoli opportunamente adattati o con determinati ausili alla guida.
In questo articolo analizziamo cos’è esattamente la patente speciale, in quali casi è necessaria e come funzionano le procedure per ottenerla, rinnovarla o sottoporla a revisione, con un’attenzione particolare alle differenze tra rinnovo e revisione.
Ecco cosa troverai in questo testo:
Cos’è la patente speciale
1.1 Definizione e categorie disponibili
1.2 Adattamenti obbligatori e codici riportati sul documentoObbligo di patente speciale
2.1 Disabilità motorie che la rendono necessaria
2.2 Valutazione caso per caso della Commissione Medica LocaleRilascio della patente speciale
3.1 Visita presso la Commissione Medica Locale
3.2 Domanda alla Motorizzazione e rilascio del foglio rosa
3.3 Esame di teoria ed esame pratico con veicolo adattatoDocumenti da presentare
4.1 Certificato medico di idoneità
4.2 Modulo TT 2112, fototessere, versamenti e altri allegatiRinnovo della patente speciale
5.1 Scadenze e durata massima di validità
5.2 Nuova visita in Commissione e rilascio del certificato
5.3 Possibili semplificazioni introdotte dalla legge 177/2024Revisione della patente speciale
6.1 Quando può essere disposta da Motorizzazione o Prefetto
6.2 Nuovi accertamenti sanitari ed eventuale prova di guida
6.3 Esiti: conferma, sospensione o revoca del documentoDifferenze tra rinnovo e revisione
7.1 Finalità, tempi di attivazione e conseguenze per il conducente
Cos’è la patente speciale?
La patente speciale è, di fatto, una normale patente di guida che attesta l’idoneità a condurre determinati veicoli, ma riservata a conducenti con disabilità fisiche o limitazioni funzionali tali da richiedere adattamenti al veicolo.
In base al Codice della Strada, le persone affette da minorazioni agli arti o alla colonna vertebrale possono conseguire o confermare una patente speciale di categoria A, B, C o D, a condizione che le loro funzioni possano essere compensate mediante adeguati dispositivi protesici o specifici adattamenti del veicolo.
Significa che, ad esempio, un automobilista amputato o con ridotta mobilità potrà ottenere una patente (ad es. di categoria B speciale) valida solo per guidare autovetture modificate in modo da sopperire alla sua disabilità (come comandi manuali al posto dei pedali, cambio automatico, ecc.).
La patente speciale è riconosciuta come equivalente alla patente normale per la categoria di veicolo indicata, ma riporta sul documento i cosiddetti “codici” che specificano le limitazioni o gli adattamenti obbligatori (ad esempio obbligo di guida con cambio automatico, con acceleratore al volante, con protesi agli arti, ecc.).
In generale, la patente speciale garantisce il diritto alla mobilità alle persone con disabilità in sicurezza, nel rispetto delle prescrizioni mediche e tecniche stabilite.
Va precisato che tutte le principali categorie di patenti di guida hanno la loro versione “speciale”: dalla patente A per motocicli (sebbene, per ragioni di sicurezza, la normativa non consente di rilasciare patenti A speciali per motocicli a chi abbia menomazioni agli arti) fino alle patenti B speciali per autovetture e persino alle patenti C o D speciali per guidare veicoli commerciali o autobus adattati.
Sono previste anche le patenti speciali con rimorchio (categorie BE, CE, DE ecc.), sempre subordinate alla possibilità di installare gli adattamenti necessari sul complesso veicolare.
In pratica, quindi, la patente speciale non è una categoria a sé stante, ma una variante delle comuni patenti, destinata a chi presenta disabilità fisiche permanenti o progressive che incidono sulla capacità di guidare in modo convenzionale.