Il nuovo accertamento dell’invalidità: tutto quello che devi sapere
La riforma è già partita in molte province. Nel 2027 sarà applicata in tutto il Paese. Ti spiego nei dettagli come funziona e se saranno toccato i tuoi diritti acquisiti.
Se vi hanno sempre detto che l’invalidità civile si misura con una percentuale, preparatevi a cambiare mentalità. Dal 2024 l’Italia ha imboccato una strada del tutto nuova: quella che mette al centro la persona e i suoi reali bisogni di sostegno, non più (solo) la diagnosi o il “quanto sei invalido”.
La riforma parte da una legge-delega del 2021, prende forma con il decreto legislativo n. 62 del 2024 e camminerà a tappe fino al 1° gennaio 2027, quando il vecchio sistema a percentuali lascerà definitivamente il passo a un accertamento unico, digitale e multidimensionale.
In queste pagine troverai il racconto completo di cosa cambia davvero: dal nuovo ruolo dell’INPS alle commissioni miste con le associazioni, dallo strumento WHODAS alla griglia ICF, fino al progetto di vita che promette di mettere in rete sanità, scuola, lavoro e servizi sociali.
Capirai perché non esisteranno più soltanto “invalidi al 74%”, ma persone con livelli di sostegno lieve, medio o intensivo; quando e dove partiranno le sperimentazioni; che cosa succederà alle indennità che già percepisci; quali sono i tuoi diritti se non sarai d’accordo con l’esito della visita.
Insomma, non un semplice restyling burocratico, ma la prova generale di un welfare che vuole essere tagliato su misura. Un cambiamento graduale, certo, con qualche incognita sul percorso, ma che apre scenari inediti di maggiore trasparenza, semplificazione e partecipazione.
Se hai già un verbale di invalidità o stai pensando di presentare domanda, questa guida ti offre la bussola per orientarti fra norme, scadenze e opportunità: perché essere informati significa, prima di tutto, poter scegliere.
Ecco cosa troverai in questo contenuto.
Introduzione – Dalla percentuale al progetto di vita: perché il sistema cambia realmente
1. Fonti giuridiche della riforma
1.1 Legge 227/2021: la delega e i principi ispiratori
1.2 Decreto legislativo 62/2024: gli assi portanti dell’accertamento unico
1.3 Decreto “ Milleproroghe” 2024-2025: la proroga della sperimentazione e il nuovo cronoprogramma
1.4 Decreti attuativi mancanti, circolari INPS e raccordo con il PNRR
2. Dall’invalidità alla disabilità
2.1 La nuova definizione in linea con la Convenzione ONU
2.2 Superamento delle percentuali e introduzione dei livelli di sostegno (lieve, medio, intensivo)
2.3 Abbandono dei termini «handicap» e «portatore di handicap»
3. Destinatari e fase transitoria
3.1 Chi rientra da subito nel nuovo regime (province pilota)
3.2 Chi resta nel vecchio sistema fino al 31 dicembre 2026
3.3 Gestione delle revisioni e delle domande presentate prima del 2027
4. Il nuovo accertamento sanitario e il ruolo dell’INPS
4.1 Domanda telematica e certificato medico introduttivo (validità 90 giorni)
4.2 Commissioni INPS multidisciplinari: composizione, visita e valutazione sugli atti
4.3 Strumenti standardizzati: WHODAS 2.0, tabelle ICF e profilo di funzionamento
4.4 Verbale digitale unico: contenuti, livelli di sostegno e durata illimitata
5. Prestazioni economiche e nuove tutele
5.1 Salvaguardia di pensioni, assegni e indennità esistenti
5.2 Attivazione automatica dei benefici economici dal verbale
5.3 Accomodamento ragionevole e Garante nazionale delle disabilità
6. Come si presenta la domanda
6.1 Canali telematici INPS e supporto dei Patronati
6.2 Documentazione clinica da allegare e caricamento integrativo pre-visita
6.3 Tempi di definizione: 90-30-15 giorni (ordinari, minori, oncologici)
7. Valutazione multidimensionale e Progetto di vita
7.1 Unità di Valutazione Multidimensionale (UVMD): composizione minima
7.2 Contenuti essenziali del progetto di vita e principio di continuità territoriale
7.3 Ruolo dei caregiver, delle associazioni e del terzo settore nella coprogettazione
8. Ricorsi e conciliazione
8.1 Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) obbligatorio e silenzio-assenso INPS
8.2 Tutela antidiscriminatoria (Legge 67/2006) e futuro intervento del Garante
9. Cronoprogramma di attuazione
9.1 2024: emanazione del decreto, formazione operatori e sistemi informatici
9.2 2025: avvio sperimentale in 9 province, estensione a 20 da settembre
9.3 2026: anno di sperimentazione allargata e decreti tecnici definitivi
9.4 1° gennaio 2027: entrata a regime nazionale del nuovo sistema
10. Salvaguardia dei diritti acquisiti
10.1 Verbali e benefici già riconosciuti: validità e non-regressione
10.2 Revisioni programmate prima e dopo il 2027
10.3 Trasformazione automatica delle provvidenze al compimento dei 18 anni
11. Impatto sui servizi territoriali
11.1 ASL: fine delle commissioni medico-legali e nuova centralità nella UVMD
11.2 Comuni e servizi sociali: responsabilità nel progetto di vita e gestione dei LEPS
11.3 Centri per l’impiego: integrazione con il collocamento mirato e accomodamenti sul lavoro
11.4 Scuola: raccordo tra PEI e progetto di vita, continuità educativa
11.5 Terzo settore e famiglie: compartecipazione e monitoraggio civico
12. Conclusione – Verso un welfare integrato centrato sulla persona, tra sfide operative e nuove opportunità
Quali sono le fonti giuridiche che sorreggono la riforma della disabilità?
La riforma si fonda sulla Legge 22 dicembre 2021, n. 227, una legge delega che ha incaricato il Governo di riordinare tutta la normativa in materia di disabilità.
Questa norma, nata anche per rispettare gli impegni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e allineare l’Italia alla Convenzione ONU del 2006, ha fissato i principi da seguire: definizione univoca di disabilità, nuove procedure di accertamento, valutazione multidimensionale e altro.
In attuazione della delega, il Governo ha emanato vari provvedimenti, in primis il Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, pubblicato a giugno 2024. È il testo cardine della riforma: contiene la nuova definizione di persona con disabilità, riforma l’accertamento sanitario di base, disciplina l’accomodamento ragionevole, la valutazione multidimensionale e il progetto di vita individuale.
Il decreto è entrato in vigore il 30 giugno 2024, ma l’applicazione effettiva sarà graduale, preceduta da una fase di sperimentazione.
Bisogna citare anche il cosiddetto “Decreto Milleproroghe” di fine 2024 (D.L. 27 dicembre 2024 n. 202, convertito con L. 21 febbraio 2025 n. 15), che ha posticipato l’entrata in vigore nazionale della riforma al 1° gennaio 2027, prolungando la sperimentazione.
La proroga, introdotta all’art. 19-quater della legge di conversione, ha esteso di fatto il periodo transitorio per permettere test più ampi e preparare meglio i servizi.
Infine, sono attesi decreti ministeriali attuativi su aspetti specifici: ad esempio, una normativa secondaria dovrà stabilire i criteri tecnici per valutare il diverso livello di sostegno necessario alla persona (decreto inizialmente previsto entro novembre 2024, poi rinviato al 30 novembre 2026).
In sintesi, le fonti normative principali sono la legge delega n. 227/2021, il decreto legislativo n. 62/2024 e le successive modifiche introdotte per la sperimentazione, senza dimenticare le circolari applicative dell’INPS e i futuri decreti attuativi tecnici.