Visita fiscale e disabilità, cosa devi sapere
Ti spiego in questo articolo tutto quello che c'è da sapere sulla visita fiscale per il lavoratore con disabilità. Quali sono i diritti, come funziona con la reperibilità.
Tra i molti nodi che intrecciano diritto del lavoro, previdenza e sanità, ce n’è uno che torna puntuale ogni volta che un dipendente si assenta per malattia: la famigerata “visita fiscale”.
Un controllo che, nell’immaginario comune, somiglia più a un blitz a sorpresa che a un ordinario accertamento medico-legale. Ma cosa succede quando la persona malata è anche portatrice di una disabilità già riconosciuta? Cambiano le regole sulla reperibilità? E soprattutto: l’esonero dal dover restare a casa in fasce orarie prestabilite equivale davvero all’immunità da qualunque controllo?
Alla luce delle norme e delle circolari INPS, qui proviamo a sciogliere questi dubbi uno per uno, spiegando in modo chiaro quando scatta la visita fiscale, chi può essere esonerato e perché la trasparenza dei certificati rimane la miglior alleata di lavoratori, aziende e dello stesso Istituto di previdenza.
Ecco cosa troverai in questo contenuto.
Visita fiscale
1.1 Significato e obiettivi
1.2 Chi può disporla (INPS e datore di lavoro)
1.3 Controllo del certificato e dell’indennitàEsonero dalla reperibilità per lavoratori con disabilità
2.1 Invalidità riconosciuta ≥ 67 % e malattia collegata
2.2 Patologie gravi con terapie salvavita
2.3 Indicazione obbligatoria del medico sul certificatoReperibilità
3.1 Fasce orarie unificate (10-12 / 17-19)
3.2 Comportamenti richiesti al lavoratore
3.3 Eccezioni motivate e documentate
3.4 Sanzioni per assenza ingiustificataControlli INPS sui lavoratori esonerati
4.1 Possibilità di verifica anche senza reperibilità
4.2 Comunicazione del datore di lavoro al Polo unico
4.3 Scelta della modalità di accertamentoVisita fiscale senza obbligo di reperibilità
5.1 Convocazione ambulatoriale formale
5.2 Documentazione da presentare all’INPS
5.3 Esiti possibili e conseguenze sulla prognosiQuadro normativo di riferimento
6.1 D.Lgs. 151/2015, art. 25
6.2 DM Lavoro 11 gennaio 2016
6.3 Circolare INPS 95/2016 e Messaggio 4640/2023
6.4 Sentenza TAR Lazio 16305/2023Buone pratiche per il lavoratore
7.1 Verificare sempre le annotazioni sul certificato
7.2 Rispettare le convocazioni dell’INPS e conservare prove delle assenze giustificate
Cos’è la visita fiscale?
La visita fiscale è un accertamento medico disposto dall’INPS– spesso su richiesta del datore di lavoro – per verificare se l’assenza per malattia di un dipendente sia giustificata e corrisponda al reale stato di salute.
In pratica, quando un lavoratore si mette in malattia, può ricevere la visita di un medico fiscale incaricato che si presenta al domicilio indicato nel certificato per controllare le sue condizioni di salute.
Lo scopo della visita fiscale è prevenire abusi: il medico verifica se quanto dichiarato nel certificato medico corrisponde alle effettive condizioni fisiche del lavoratore, stabilendo se la prognosi di guarigione è congrua e se l’assenza dal lavoro è legittima.
Questo strumento di controllo si applica sia ai lavoratori privati sia ai dipendenti pubblici, e può essere attivato dall’INPS d’ufficio oppure su segnalazione del datore di lavoro.
In caso di malattia, inoltre, il dipendente ha diritto a un’indennità economica, e le visite fiscali servono anche ad assicurare che tale indennità venga erogata solo a chi ne ha effettivamente diritto (evitando certificati “di comodo”).